Ho sempre pensato che, fra tutti i cibi che si possono preparare, i lievitati siano quelli che meglio rappresentano l’affetto.
Affinché vengano bene, i lievitati vanno amati, vanno curati e coccolati e si deve lasciare loro i giusti tempi e i debiti spazi.
Esattamente come si farebbe con qualcuno a cui si vuole bene.
Per questo non poteva esserci idea di migliore, oggi, di riunire tante persone che si sono conosciute in questo strano mondo del web e preparare insieme, sebbene ognuna nella propria casa, un lievitato in memoria di una persona che è venuta a mancare troppo presto e che ha lasciato in tutti noi una mancanza.
Si può sentire la mancanza di chi non si è mai conosciuto? Oggi siamo in tanti a dire di sì, che si può eccome. Perché quando una persona intelligente, acuta e ironica con cui ci si è scambiati idee, battute, commenti ed impressioni all’improvviso non c’è più, per forza qualcosa viene a mancare in noi, e pertanto posso solo immaginare quanto grande possa essere il vuoto per i suoi cari.
Per questo oggi mi fa piacere partecipare a questa iniziativa, forse piccola, ma fatta col cuore: trovarsi insieme a tante persone le cui strade anche se solo per poco hanno incrociato quella di Michaël e preparare il pane dolce del dello Shabbat pensando a lui.
Spero che il calore e il profumo di questi meravigliosi pani e l’affetto che abbiamo riversato impastandoli, curandoli e aspettando la loro lievitazione e la loro cottura possano in qualche modo avvolgere la cara Eleonora, Micol e tutte le persone care a Michaël come un abbraccio, dai quattro angoli del mondo tutto per voi.
Il pane dolce dello Shabbat
ricetta di Eleonora di Burro e Miele
- 20 g di lievito di birra fresco (oppure 6 g di lievito di birra secco)
- 125 ml di acqua tiepida
- 500 gr di farina 0
- 10 gr di sale
- 100 gr di zucchero
- 125 ml di olio extra vergine d’oliva
- 2 uova medie (di peso 60-62 g con il guscio)
- 100 gr di uva passa
- un tuorlo d’uovo
- un cucchiaio di acqua
- semi di sesamo o papavero
- Per prima cosa sciogliete il lievito nell’acqua tiepida insieme a un cucchiaino di zucchero e far riposare una decina di minuti fino a far formare una schiuma.
- Nel frattempo setacciate la farina.
- Nella ciotola della planetaria (munita di gancio) inserite la farina, il sale e lo zucchero, versate quindi il lievito e cominciate ad impastare.
- Aggiungete quindi l’olio e per ultimo le uova, uno ad uno, fino a che saranno incorporate.
- Lavorate l’impasto finché sarà incordato e si staccherà perfettamente dalla ciotola, lasciandola pulita (ci vorranno circa 30 minuti, durante i quali consiglio di girare almeno un paio di volte l’impasto nella ciotola).
- Coprite con pellicola per alimenti e lasciate lievitare in luogo tiepido (per me il forno con solo la lucina accesa) fino al raddoppio (circa due ore).
- Trascorso questo tempo, sgonfiate l’impasto e tagliatelo in due parti uguali. Tagliate quindi ognuna delle parti in tre.
- Stendete su un piano infarinato ognuna delle parti fino ad ottenere delle strisce lunghe circa 35 centimetri e larghe 15. Spargete l’uva passa sulle sei parti (io in tre ho anche spalmato un pochino di miele, sotto).
- Arrotolate quindi ognuna sulla lunghezza, in modo da ottenere sei lungi “salsicciotti”.
- Prendete i primi tre, uniteli da un capo e formate una treccia. Ripetete l’operazione per la seconda treccia.
- Adagiate le due trecce su una placca da forno leggermente unta di olio; coprite con pellicola per alimenti (io ho messo una tazzina rovesciata in mezzo alle due trecce e quindi ho coperto di pellicola, così che non fosse a contatto con l’impasto e quest’ultimo avesse lo spazio per crescere).
- Lasciate lievitare in luogo tiepido (per me sempre il forno) ancora due ore.
- Pre-riscaldate il forno in modalità statica a 200°C (se avete messo le trecce a lievitare lì dentro, prima toglietele).
- Sbattete il tuorlo d’uovo con un cucchiaio di acqua e spennellatelo sulla superficie; spolverare di semi di sesamo o papavero.
- Infornate in forno già caldo per circa 15-20 minuti; se notate che dopo 7 minuti le trecce sono già belle colorite, coprite con un foglio di alluminio e portate a cottura.
- Sfornate, lasciate raffreddare e staccate le trecce delicatamente dalla teglia.