Da oggi entro nella squadra de “L’Italia nel piatto” a rappresentare il mio Piemonte e, onestamente, non potrei esserne più felice.
Il tema di questa uscita è la frutta e la verdura IGP o tipica della zona. Ahimè, però, il Piemonte scarseggia di frutta e verdura IGP, mentre è ovviamente ricco di ortaggi e frutta tipici, ma non tutti propri di questa stagione (pesche di Canale, vi sto aspettando, per dire). Così, ho “barato“, e cioè ho optato per una ricetta dedicata all’unico frutto che si bea dell’Indicazione Geografica Protetta, la nocciola Piemonte IGP che, essendo un frutto secco, viene sì raccolto in autunno (più frequentemente nel mese di settembre, anche se a volte la raccolta si sposta indietro di un mese), ma si conserva fino quasi alla raccolta successiva. Di sicuro era così una volta, ora un po’ meno, visto che l’utilizzo sempre più massiccio delle nocciole nella fiorente industria cioccolatiera e dolciaria piemontese fa sì che le scorte si esauriscano assai prima. Ma, prima che le riserve di nocciole vengano utilizzate per gli ultimi giandujotti della stagione, siamo ancora in tempo per una bella infornata di baci di dama, biscotti secchi tipici del Piemonte.
I baci di dama, inventati a Tortona all’inizio del secolo scorso, hanno ottenuto da qualche anno proprio nella versione tortonese il titolo di Prodotto Agroalimentare Tradizionale della regione Piemonte, e devono essere prodotti esclusivamente in quel territorio, utilizzando solo mandorle, burro, zucchero, farina e cioccolato. Va però detto che nel secolo scorso venivano utilizzate prevalentemente le nocciole, più facili da reperire e meno costose, mentre l’uso delle mandorle fu il frutto di un’attenta ricerca di qualità e perfezionamento dei pasticceri tortonesi.
Io mi attengo quindi alla tradizione più popolare in passato che, oltre ad essere quella che preferisco, è anche quella che affonda le sue radici nella copiosa produzione di nocciole piemontese, specialmente nel territorio delle Langhe.
La ricetta è estremamente semplice, dal momento che gli ingredienti sono tutti in proporzione 1:1 e che l’impasto si realizza in pochi minuti con un normale robot da cucina.
La parte più difficile è quella di resistere a questi biscottini ripieni, in cui l’aroma del burro si sposa alla perfezione con il tostato della nocciola e con l’amaro del cioccolato.
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Ed ecco gli altri:
Trentino-Alto Adige: non partecipa
Friuli-Venezia Giulia: Mela Zeuka http://
Veneto: Quiche di bietole alla veneziana e pomodorini http://
Lombardia: Mela della Valtellina e Pera di Mantova IGP http://www.kucinadikiara.it/
Liguria: insalata di polpo, carciofi e bottarga http://
Emilia Romagna: Claufoutis al cioccolato con pere dell’Emilia Romagna IGP http://
Toscana: La cipolla di Certaldo nell’insalata di tonno e fagioli http://
Marche: non partecipa
Umbria: Gnocchi di patate rosse di Colfiorito IGP alle erbe campagnole dell’Umbria http://
Abruzzo:La Carota del Fucino IGP http://ilmondodibetty.it/
Molise: La Limoncella del Molise – Limoncelle al forno http://
Lazio: Tarta-zuccotto al Kiwi Latina IGP – http://
Campania: Carciofi Sott’olio http://
Basilicata: Torta di fragole Candonga http://blog.alice.tv/
Puglia: Ciliegie sotto spirito http://
Calabria:Cipolle di Tropea IGP in agrodolce http://
Sicilia: La carota novella di Ispica IGP http://www.burroevaniglia.it/
Sardegna: non partecipa
Il nostro blog – http://