Il bello dell’autunno è rappresentato dall’uva, in questo caso fragola, uno dei prodotti più rappresentativi della stagione che inizia proprio oggi. D’altronde, cosa sarebbe l’autunno senza i filari carichi, senza la raccolta, senza la vendemmia?
Certo, l’uva fragola non si vendemmia, perché non fa parte della famiglia della vitis vinifera, però si raccoglie lo stesso, e si cerca anche di metterla a frutto nel migliore dei modi. A casa dei miei genitori da sempre c’è un piccolo filare di uva fragola, e ovviamente il caso vuole che non piace a nessuno; a me in realtà sì, ma dopo averne mangiato un grappolo mi viene a noia, e ogni anno mi fa una rabbia immensa che un prodotto così buono (non è biologica, è oltre) vada per la maggior parte sprecato.
Ed è qui che arriva il buono del web. Qualche settimana fa, appena pubblicata sui social una fotografia del prezioso grappolo a torto inutilizzato sono partite proposte su cosa farne, e io mi sono subito fatta conquistare dall’idea di preparare una gelatina di una fragola, e ho subito ricevuto consigli su come prepararla e su come gustarla al meglio. E così, facendo un mix fra la ricette di Roberta, quella di Corrado e il mio sentimento, mi son messa all’opera, ottenendo qualche bel vasettino di una gelatina profumatissima e deliziosamente dolce (con quel sentore di fragola che mi fa impazzire), che Patty mi dice sia perfetta con i formaggi erborinati. Per quello non vi so (ancora) dire, ma mi fido ciecamente.. però vi so dire con certezza che anche spalmata a colazione su una bella fetta di pane casereccio (con un velo di burro, magari, ma io questo non l’ho detto) ha il suo bel perché.